Giornata trascorsa in sella sotto un caldo infernale, a meditare sulle autostrade tedesche (ovvero l’unico panorama disponibile), anche se la prima parte , versante austriaco del percorso, ci ha permesso di transitare per strade di montagna talmente perfette da apparire ‘stereotipate’: erba di colore e lunghezza perfetti, gli alberi dove te li aspetti, asfalto come un biliardo, segnaletica immacolata. Mancavano le cifre in sovraimpressione e avrei creduto di trovarmi alla Playstation. Ed ecco, dietro una curva, Reutte… sulla testa mi sembra passi un filo, ma ci sono delle persone. Il ponte tibetano piu’ lungo del mondo: sono rimasto a bocca aperta e ho dovuto scattarmi un selfie in mezzo alla strada. Da tornare, anche perche’ la zona pullula di attrazioni spettacolari. Niente da fare: noi avremo il paese piu’ bello del mondo ma solo gli altri sanno attirare turisti.
Autostrade tedesche. OK, siamo lontani dalla Foresta Nera e il percorso odierno e’ stato devastante, peggio della peggior Pianura Padana. Per fortuna faceva freschino, trenta gradi, e io vestivo due giacche sovrapposte (armatura + goretex): sembravo Benigni ne Il Mostro.
Pazzeschi i guidatori: non ci sono limiti di velocita’, non ci sono autovelox (evidenti) ma tutti guidano con attenzione, rispettando gli altri, senza fare i 300 e non appena compare un limite irrisorio tutti in fila con la propria Porsche, lontani dalle frustrazioni italiche delle sardomobili.
Due belle soprese a bordo pista: un autogrill stile circense trash (un po’ inquietante), degno di Fellini, e un Giardino Paulaner che se non fosse stata ora di merenda mi piazzavo li’, granitico.
Arrivati a Melsungen, hinterland di Kassel, per la notte: ci siamo trascinati sui gomiti sino alla proverbiale pizzeria, per tamponare questo strano ritmo biologico a due ruote con una cosa rotonda (frisbee con pomodoro, credo). Centro storico assurdo, alle 22 tutti a letto, silenzio irreale e poche lanterne pubbliche accese, stile gotico tedesco: sara’ stata la stanchezza, la suggestione, la luna piena… ma ho pensato a un episodio de Ai Confini della Realta’ e mi aspettavo un paio di SA o la Gestapo nel primo angolo buio. Ripiombati negli anni Trenta di colpo.
A domani.